Una formichina cade in un ruscello, chi l’aiuterà?
Silvia racconta al drago Scott la storia di una colomba e di una formica: perché se si è gentili l’uno con l’altro, poi possono nascere delle bellissime amicizie!
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La colomba e la formica
C’era una volta una formica, che in una bella giornata di sole portava delle briciole nella sua tana. A un tratto, vide passare nel cielo una colomba, tutta bianca, con le ali spiegate!
«Oh, com’è bella – pensò la formichina – e come vola bene! Oh, quanto piacerebbe anche a me, volare così alto nel cielo. Chissà quante belle cose si devono vedere da lassù!»
La formichina era così assorta a guardare la colomba nel cielo, che non guardava neppure dove metteva i piedi. E un passo, due passi e pluf! Si ritrovò in un ruscello!
«Aiuto! – gridò la formichina, che non sapeva nuotare – aiuto!»
La formichina si dibatteva, ma la corrente del ruscello la trascinava via, sempre più lontano e sempre più giù. La colomba dall’alto sentì il grido della formichina, la vide in mezzo al ruscello e subito si buttò giù, in picchiata. Prese un ramoscello dalla riva e lo calò fino alla formichina. Battendo le ali, si tenne sospesa sull’acqua, in modo che la formichina potesse aggrapparsi forte forte al ramoscello che la colomba le porgeva. Poi, la colomba si alzò in volo, trasportando con sé la formichina: fuori dal ruscello e al sicuro e all’asciutto sulla riva del fiume.
La povera formichina era tutta bagnata e sputacchiava acqua da tutte le parti. Quando la colomba vide che si era un po’ ripresa, chinò il capino per salutarla e riprese il suo volo.
La formichina si scrollava l’acqua di dosso, tutta intirizzita.
«Oh povera me che figura! Ho rischiato anche di affogare… non riuscirò mai a ripagare la colomba per quello che ha fatto per me».
Dopo essersi un po’ riposata e un po’ scaldata al sole, la formichina riprese il suo lavoro: cercava le briciole e le trasportava nella sua tana. A un tratto, vide la colomba, che si era posata sul ramo di un albero lì vicino. Appena la vide, le corse incontro per salutarla, ma quando giunse vicino all’albero… “Oh!” Vicino all’albero c’era un grosso gatto, che stava appostato proprio sotto il ramo dove si era posata la colomba. E la guardava… la guardava come si guarda un piatto di spaghetti quando si ha fame! E si leccava i baffi! La formichina rimase impietrita dalla paura:
«Quel brutto gatto vuole sicuramente mangiarsi la colomba! Cosa posso fare, cosa posso fare!?»
La formichina si sentiva troppo piccola per affrontare da sola quel brutto gatto, ma quando vide che il gatto stava proprio per balzare addosso alla colomba e papparsela in un boccone… corse verso il gatto, si arrampicò sulla sua schiena e sgnac! Gli morse la coda.
«Mieeow!» Il gatto fece un balzo alto due metri, ripiombò a terra e fuggì via come una furia.
La colomba, sentendo tutto quel trambusto, si era alzata in volo spaventatissima! Ma quando vide che il gatto scappava, ritornò pian piano verso terra e si posò vicino alla formichina.
«Sei stata tu a salvarmi da quel brutto gatto?» chiese la colomba.
«Sì… Sono stata io… Ho visto che stava per saltarti addosso e mangiarti e gli ho morso la coda» rispose la formichina.
«Ti ringrazio. Che cosa posso fare per sdebitarmi?»
«Ma, veramente… tu prima mi hai salvata dal ruscello e quindi… era il minimo che potessi fare.»
«Allora vuol dire che siamo pari.»
La colomba sorrise alla formichina e poi disse:
«Però, forse c’è qualcosa che posso fare per te: ti andrebbe di fare un volo con me e vedere il mondo dall’alto?»
«Oh, sì! mi piacerebbe proprio tanto tanto!»
«Allora andiamo, sali sulla mia groppa e io ti porterò in volo.»
«Che bello!»
La formichina salì subito sulla groppa della colomba, che aprì le ali e si alzò in volo. La formichina dovette aggrapparsi forte forte alle penne della colomba: com’era grande il mondo visto da lassù! La formichina era senza parole.
«Se ti piace così tanto volare – disse la colomba – potremmo fare un patto: io verrò da te ogni giorno e ti farò fare un voletto.»
«Sì, mi piacerebbe tanto!»
«Mi piace avere compagnia quando volo – disse la colomba – Sono sicura che diventeremo grandi amiche».
E così fu. Da quel giorno, la colomba passava sempre a casa della formichina: mangiavano assieme e poi la colomba portava la formica a fare un voletto. Le due divennero inseparabili.
La favola mostra che bisogna ricambiare i benefattori.
Esopo
☞ Questa storia è ispirata a una favola di La Fontaine (originale di Esopo).
Nota: questi non sono i testi originali delle storie, ma le versioni raccontate da Silvia nel podcast. Puoi condividerle, ma non copiarle e devi sempre citare la fonte e il sito. Il modo più semplice? Condividi il link della pagina!


